Il 22 luglio del 1970, presso la stazione di Gioia Tauro, i macchinisti del treno del treno direttissimo Palermo-Torino (detto Treno del Sole) avvertirono un forte sobbalzo e azionarono il freno rapido di emergenza. Il convoglio prese a rallentare comprimendosi. La frenata avvenne regolarmente per le prime cinque carrozze, finché le sollecitazioni
meccaniche spinsero uno dei carrelli della sesta carrozza fuori dalla sede dei binari. Le carrozze successive sviarono anch’esse nel corso dei 500 metri di frenata; durante la brusca decelerazione alcuni ganci di trazione si spezzarono e il convoglio si divise in tre tronconi. Le cause non vennero mai accertate ma nelle conclusioni della relazione del
Giudice istruttore del tribunale di Palmi si legge che l’attentato dinamitardo era l’ipotesi più probabile. Il bilancio finale della tragedia fu di 6 morti e più di settanta feriti, di cui molti in gravissime condizioni. Solo nel 1993, grazie alla deposizione di un pentito, si accertò che non si trattava di deragliamento, ma che la strage era stata compiuta da neofascisti aderenti ad Avanguardia Nazionale.