Undici giorni dopo le elezioni regionali, che avevano visto la vittoria della lista dei socialcomunisti, chiamata Blocco del popolo, 1° maggio 1947, giovedì, alle ore 10,30, a Portella della Ginestra, la banda di Salvatore Giuliano, sollecitata da mandanti del mondo politico, sparò sulla folla venuta per partecipare alla “Festa del Lavoro”, una festività soppressa dal fascismo. Ci furono undici morti e 27 feriti, La banda continuò la sua assurda strategia anticomunista contro le sezioni di Carini, Borgetto, San Giuseppe Jato, Partinico, Cinisi e la Camera del Lavoro di Monreale, lasciando sul terreno due morti e tre feriti… il tutto con lancio di volantini in cui era scritto: “Siciliani, l’ora decisiva è già scoccata”. Era l’ora di attaccare “quella canea di rossi che, dopo averci infangato, tradito e turlupinato, facendoci perdere ogni prestigio negli ambienti internazionali, cercano ora di distruggere quanto di meglio abbiamo e che a ogni costo difenderemo, e cioè l’onore delle nostre famiglie e quel nobile sentimento che ci lega alla nostra cara terra”.